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Cosa significa "Vinyasa Krama" Yoga

krishnamacharya-later‘Vinyasa Krama’ è un’antica espressione sanscrita, adottata agli inizi del ‘900 dal maestro indiano Tirumbalay Krishnamacharya per distinguere il suo particolare approccio all’insegnamento dello yoga. Krishnamacharya, da molti considerato il vero ‘padre’ dello yoga moderno, è noto soprattutto per aver formato alcuni dei più celebri maestri contemporanei, destinati a diffondere lo yoga in tutto il mondo: B.K.S. Iyengar, K. Pattabhi Joys, A.G. Mohan, Indra Devi, Srivatsa Ramaswami etc. Il suo merito però, fu soprattutto quello di riscoprire una conoscenza che all’epoca era quasi scomparsa dalla cultura popolare indiana – restando confinata per secoli in eremi e monasteri – adattandola alle esigenze di un pubblico più vasto e definendo un impareggiabile modello di ‘maestro di yoga’, attento a non tradire l’essenza della disciplina ma capace di muoversi e comunicare nel mondo di oggi.
Come spesso accade per i termini sanscriti, esistono diverse possibili traduzioni di ‘vinyasa’, ma la più interessante per noi è forse ‘Presenza (Vi) nel cambiamento (Nyasa)’. Nella pratica del vinyasa, come nella vita, il corpo e la mente attraversano un flusso ininterrotto di cambiamenti che spesso ci mettono alla prova; eppure in questa trasformazione continua, ognuno di noi intuisce la presenza di una soggettività immutabile. È difficile però, nel turbine della vita quotidiana, cogliere la natura profonda di questa presenza, unico luogo di pace e stabilità, e perfino convincersi che realmente esista. Solo un lavoro graduale e ordinato, ‘krama’, può condurci progressivamente verso questa preziosa ma sfuggente fonte di gioia, serenità e conoscenza.
Secondo l’intuizione universale dello yoga, questo lavoro viene fatto attraverso un’attenzione particolare al corpo, che al tempo stesso viene educato a perseguire principi ideali di allineamento, resistenza, efficienza, etc.; e ci insegna verità profonde su chi o cosa siamo al di là di tutte le convinzioni superficiali che abbiamo accumulato durante la vita. Il grande vantaggio di questo sistema è che mentre miglioriamo la conoscenza di noi stessi, facciamo un lavoro di allenamento fisico raffinato, completo e mai noioso, i cui benefici sono immediatamente evidenti per tutti in termini di salute, bellezza, armoniosità e funzionalità del corpo. Qualunque attività fisica, dallo sport alla danza, dalla recitazione al canto, trae enorme beneficio e sostegno dalla pratica del vinyasa yoga.

Che differenza c’è fra hatha e vinyasa?

In realtà, nessuna. Nel linguaggio corrente, spesso si chiama ‘hatha yoga’ uno stile di yoga più lento e meditativo, in cui allo studente vengono proposte poche semplici posizioni da mantenere a lungo, mentre è invitato a cercare di riconoscere flussi e centri energetici nascosti nel corpo tramite visualizzazioni, mantra (suoni ripetuti o preghiere) e altre tecniche. Di fatto però, il principale significato di ‘hatha’ è impegno o esercizio fisico, per cui qualunque pratica di yoga che preveda l’uso di posizioni specifiche dette ‘asana’ è tecnicamente ‘hatha yoga’, incluso il vinyasa. Il vinyasa non è propriamente nemmeno uno ‘stile’, bensì un elemento, un principio dell’hatha yoga che secondo alcuni trattati e maestri sarebbe addirittura indispensabile a una pratica sana, corretta dello yoga.

Informazioni sullo Yoga

Vantaggi: il respiro controllato calma il sistema nervoso e purifica gli organi interni, i vasi sanguigni e il sistema linfatico, migliorando la salute e generando un senso di benessere profondo.
Consigliato per: tutti. I risultati migliori si ottengono però con una pratica assidua e con costanza.

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